Letture 2012

Il lupo del Lago Nero

 
Index del.icio.us


Questi tre limpidi gioielli letterari esprimono l’indole di tribù arcaiche, dove l’innamoramento non è il facile e fatuo non plus ultra della passione, ma soggiace a ben più alti, abissali imperativi. Riti assoluti, figure essenziali, ministri inferi della catastrofe muovono insieme ad arcangeli della libera offerta di sé, agenti di perdizione totale si alternano ad agonisti di una altrettanto totale dedizione: il monaco nero, infausto profeta ‘di bragia’ e BibiEnè, la soave tredicenne “prima moglie” kirghisa, offerta come dono incondizionato all’autore da Suliman, il capo tribù, in ricordo della salvezza dalla cancrena. Cacciatori e fedeli, spose e guerrieri, e, sullo sfondo, il Lago Nero, donde gli attori del drama vitae appaiono e dove torneranno, infine, scambiandosi forse le maschere per una nuova recita e giocando, trasfigurati da questa estrema luce di tenebra, a ritrovarsi.


Ferdinand Ossendowski

(1871 – 1945). Uomo di viaggio, scienze, scritture; avversario del malgoverno zarista e prigioniero politico (1905); ostile al bolscevismo e fautore della controrivoluzione (1920). Carattere eccentrico rispetto alla modernità, riconobbe orizzonti distanti dalla sua dinamica sociale; compose opere che , con toni indicativi e anagogici, descrivono il fluire necessario della vita in tutti gli esseri: concentrico intorno alla sovranità del destino.

JAlbum 7.3